Il parlamentare Piero Fassino si è recentemente trovato al centro delle critiche dopo essere stato accusato di aver sottratto un profumo da 100 euro in un negozio duty free all’aeroporto di Fiumicino il 15 aprile. In sua difesa, l’onorevole ha dichiarato: «Ero già impegnato a gestire il mio bagaglio e il telefono; non avendo la capacità di maneggiare un terzo oggetto, ho finito per mettere il profumo nella tasca del mio cappotto senza pensieri maliziosi».
Non appena la notizia è trapelata, i social network si sono incendiati con commenti vari che spaziano tra accuse e scherzi, dimostrando quanto la vicenda abbia suscitato interesse. Molti hanno attaccato Fassino con accuse pesanti, mentre altri hanno optato per l’ironia, chiedendogli, ad esempio, di portare altri articoli duty free come scherzo.
Tuttavia, di fronte alle accuse, Fassino ha ribadito la propria integrità e onestà alla Stampa, esprimendo rammarico per l’accaduto e sottolineando come non avesse intenzioni di appropriarsi del profumo. Ha anche menzionato l’assenza di sistemi di allarme antitaccheggio nel punto vendita, sostenendo di non aver avuto segnali evidenti del suo gesto mal interpretato.
Solidarietà tra Colleghi
Personaggi di spicco come Fabrizio Comba di Fratelli d’Italia e Giacomo Portas, ex membro del Partito Democratico, hanno espresso il proprio disappunto per l’episodio, descrivendo l’attacco a Fassino come ingiusto e privo di fondamento. Comba ha parlato di una “gogna indecorosa”, mentre Portas ha condiviso un aneddoto personale per evidenziare come incidenti del genere possano realmente accadere a chiunque per pura distrazione.
Personalmente, ritengo quest’episodio sia emblematico di quanto velocemente le percezioni pubbliche possano essere influenzate dai social media, senza un’adeguata verifica dei fatti. Fassino, una figura pubblica con una lunga carriera politica, dimostra come anche un semplice malinteso possa rapidamente evolvere in un caso mediatico di vasta portata.
Questo episodio serve come un promemoria critico sull’importanza di ricordarsi che dietro le figure pubbliche ci sono individui con le proprie fragilità . Inoltre, evidenzia la necessità di una maggior cautela e empatia nel giudizio pubblico, soprattutto in tempi dominati dall’immediatezza dei social media e da una certa inclinazione alla negatività .