Il Festival di Sanremo 2025 ha visto un inaspettato caso esplodere intorno al rapper Tony Effe, a causa del divieto di indossare una collana sul palco dell’Ariston durante la sua esibizione. Il brano in questione era “Damme ‘na mano”, e subito dopo lo spettacolo, Tony Effe ha espresso il suo disappunto ai microfoni di Radio2, dichiarandosi estremamente arrabbiato per l’accaduto.
Dietro le quinte del Festival: il caso della collana di Tony Effe
Dopo la performance, Tony Effe ha continuato a manifestare il suo discontento anche al DopoFestival, affermando che per lui Sanremo era ormai terminato. La collana in questione, un prezioso gioiello Tiffany, non rispettava le norme del Festival che vietano l’esposizione di marchi riconoscibili durante le esibizioni.
Le motivazioni dietro il divieto
Durante una conferenza stampa, la Rai ha spiegato che il divieto è stato imposto per evitare qualsiasi forma di pubblicità occulta. Marcello Ciannamea, direttore dell’Intrattenimento Prime Time, ha sottolineato come questa regola sia essenziale per mantenere la trasparenza e prevenire riferimenti involontari a marchi distintivi nelle trasmissioni in diretta.
L’obiettivo è quello di garantire un controllo rigoroso affinché nessun brand ottenga visibilità senza autorizzazione, proteggendo così l’integrità del festival stesso. Questo tipo di supervisione è considerato fondamentale da parte dei funzionari e dirigenti della Rai.
FAQ sul caso Tony Effe e il regolamento di Sanremo
❓ Perché Tony Effe non poteva indossare la collana a Sanremo?
La collana di Tony Effe era vietata poiché il regolamento di Sanremo impedisce di esporre marchi riconoscibili in diretta, per evitare pubblicità occulta.
❓ Qual è stata la reazione di Tony Effe alla decisione della Rai?
Tony Effe si è dichiarato molto arrabbiato subito dopo l’accaduto, ma sembra aver successivamente accettato la decisione, ridimensionando la propria rabbia nei giorni successivi.
❓ Come ha giustificato la Rai il divieto sulla collana?
La Rai ha spiegato che il divieto serve a evitare la promozione involontaria di brand e garantire che nessun marchio ottenga visibilità senza autorizzazione ufficiale al Festival.
Sebbene inizialmente infuriato, Tony Effe sembra aver colto le motivazioni alla base della decisione, dimostrando una maggiore comprensione e riducendo il livello della sua insoddisfazione, segnando così un possibile riavvicinamento con il pubblico di Sanremo.
