Il varietà di Rai 1, intitolato “Ne Vedremo Delle Belle”, ha annunciato la sua chiusura anticipata a causa di ascolti deludenti e critiche aspre. La trasmissione, che si proponeva di rievocare atmosfere passate, conclude il suo percorso ben prima della data programmata, lasciando un senso di opportunità sfuggita.
Un Finale Inaspettato
La puntata conclusiva andrà in onda il 12 aprile, con un anticipo rispetto alle aspettative iniziali. Il conduttore Carlo Conti ha confermato questa decisione, esprimendo rammarico per l’andamento del programma e ammettendo che i risultati non hanno soddisfatto le speranze di successo.
Ascolti deludenti
L’ultima trasmissione ha registrato un misero 13% di share, un dato che evidenzia la mancanza di appeal dello spettacolo. Le critiche si sono concentrate sulla scarsa vivacità delle protagoniste, che non sono riuscite a portare quel dinamismo necessario per attrarre il pubblico. Molti hanno notato come, invece di creare momenti di confronto entusiasti, si sia preferito mantenere un tono pacato, poco adatto ad un varietà in prima serata.
Critiche Feroci
Una delle voci più incisive è quella di Simona Tagli, una showgirl esclusa dal programma, che ha espresso il suo disappunto riguardo alla mancanza di spirito combattivo delle concorrenti. Ha definito le colleghe come “il nulla cosmico”, sottolineando come il programma soffrisse di un eccesso di conformismo e di una mancanza di freschezza. Secondo Tagli, la trasmissione avrebbe beneficiato di un approccio più provocatorio e teatrale.
La Richiesta di Maggiore Spettacolarità
Secondo Tagli, un maggiore spirito di competizione e un pizzico di teatralità avrebbero potuto rendere lo show più coinvolgente. Ha inoltre dichiarato che, se fosse stata parte del cast, avrebbe adottato strategie più audaci per attirare l’attenzione, suggerendo che la mancanza di conflitti reali ha contribuito al fallimento della trasmissione.
In conclusione, “Ne Vedremo Delle Belle” si chiude tra polemiche e delusioni, lasciando un segno di riflessione sulla direzione artistica e sul futuro dei varietà in prima serata sulla rete pubblica.