Un’Analisi di “A Working Man”: Azione e Ripetitività
Il nuovo film di David Ayer, intitolato A Working Man, si presenta come un’opera di azione che, pur avvalendosi della scrittura di Sylvester Stallone, non riesce a distaccarsi da uno schema narrativo usurato. Nonostante i tentativi di inserire momenti di umorismo, la pellicola appare intrappolata in una formula narrativa ben nota, che precede il suo arrivo nelle sale cinematografiche.
Trama e Personaggi
Il protagonista, Levon Cade, interpretato da Jason Statham, è un ex Royal Marine Commando che, dopo aver terminato il servizio militare, si dedica al lavoro edile. A capo di una squadra di costruzione, Levon ha un forte legame con la famiglia Garcia, rappresentata da Michael Pena e Noemi Gonzalez. Quando Jenny, la figlia diciannovenne dei Garcia, viene rapita, Levon decide di tornare in azione per salvarla, intraprendendo un percorso violento che lo porta a confrontarsi con la mafia russa, coinvolta in traffici di esseri umani.
Critiche e Aspetti Negativi
Una delle principali criticità di A Working Man risiede nella sua ripetitività. David Ayer, regista con una carriera caratterizzata da alti e bassi, non riesce a dare nuova vita al genere. Nonostante il film non pretenda di essere originale, la mancanza di ispirazione nella costruzione della trama si fa sentire. La struttura narrativa si sviluppa in modo prevedibile e le due ore di durata sembrano eccessive, causando una dilatazione delle tensioni e allontanando lo spettatore dall’attenzione verso la storia.
Durata e Ritmo del Racconto
La crescente lunghezza delle pellicole d’azione è un fenomeno comune, in parte dovuto alla necessità di trattenere gli spettatori più a lungo possibile, specialmente in un’epoca di consumo domestico. Tuttavia, nel caso di A Working Man, la durata eccessiva incide negativamente sulla fruibilità del film, rendendo difficile mantenere vivo l’interesse in una narrazione già ampiamente prevedibile. Anche se l’azione rimane centrale, l’approccio semplicistico tende a far cadere il film nell’anonimato, rendendolo dimenticabile rispetto ad altre opere simili interpretate da Statham.
Conclusione: Un’Opportunità Mancata
Ayet ha certamente le competenze tecniche per realizzare un prodotto valido, ma A Working Man si rivela una miscela di elementi ripetitivi e scelte discutibili, che potrebbero deludere gli appassionati del genere. Con un barlume di originalità in più, il film avrebbe potuto aspirare a risultati migliori, anziché rimanere intrappolato in una routine narrativa prevedibile.