Alive – I sopravvissuti delle Ande: la drammatica storia di resilienza e coraggio oltre la morte e la desolazione.

Una tragedia avvenuta nel 1972 viene raccontata in una docufiction intitolata “Alive – I sopravvissuti delle Ande”, che andrร  in onda su Nove il 15 febbraio 2025. Questa storia drammatica ha come sfondo un aereo dell’aeronautica uruguaiana che, colpito da condizioni meteorologiche avverse, si schiantรฒ contro una montagna durante un volo da Montevideo a Santiago del Cile.

Il 13 ottobre 1972, l’aereo Fairchild FH-227D decollรฒ con 45 persone a bordo, tra cui membri della squadra di rugby Old Christians Club e i loro familiari. Durante il viaggio, l’equipaggio decise di fare tappa a Mendoza, Argentina, per poi riprendere il volo il giorno seguente. Sfortunatamente, la traversata della Cordigliera delle Ande fu segnata da errori di navigazione e scarsa visibilitร , portando l’aereo a un tragico impatto ad alta quota, lasciando il relitto sul ghiacciaio a circa 4.000 metri dโ€™altezza.

Delle 45 persone a bordo, 12 perirono immediatamente nell’incidente. Nei giorni successivi, altre cinque persone morirono a causa delle ferite e delle condizioni rigide. I superstiti si trovarono in una situazione disperata: isolati, senza cibo e attrezzature adeguate, dovettero affrontare temperature gelide, scarsitร  di ossigeno e assenza di comunicazioni con il mondo esterno. Con le scorte alimentari rapidamente esaurite, il gruppo fu costretto a prendere misure estreme per sopravvivere, decidendo di nutrirsi dei corpi dei compagni defunti.

Alive – I sopravvissuti delle Ande: la drammatica storia di resilienza e coraggio oltre la morte e la desolazione.

La situazione si aggravรฒ ulteriormente il 29 ottobre quando una valanga colpรฌ il relitto, provocando la morte di altre otto persone e seppellendo ciรฒ che restava della fusoliera, che fungeva da rifugio. Nonostante la tragica circostanza, il gruppo cercรฒ di organizzarsi. Stabilirono turni di guardia e razionarono le poche risorse disponibili, mentre tentavano di segnalare la loro posizione ai soccorsi aerei.

In un atto di incredibile determinazione, due sopravvissuti, Nando Parrado e Roberto Canessa, decisero di intraprendere un difficile cammino attraverso le montagne alla ricerca di aiuto. Dopo dieci giorni di fatiche estenuanti, il 20 dicembre riuscirono a incontrare un pastore cileno, Sergio Catalรกn, che allertรฒ immediatamente le autoritร  competenti. Finalmente, il 22 dicembre, dopo 72 giorni di sofferenza e privazioni, i 16 sopravvissuti rimanenti furono tratti in salvo.

La straordinaria storia di resilienza e coraggio di questi individui ha ispirato numerose opere, inclusi libri e film. Tra i piรน noti ci sono “Alive – Sopravvissuti” del 1993 e “La societร  della neve”, presentato al Festival di Venezia nel 2023. La vicenda costituisce un potente monito riguardo alla capacitร  umana di affrontare e superare le avversitร , mettendo in risalto temi di solidarietร , fede e istinto di sopravvivenza.

L’epopea dei sopravvissuti delle Ande รจ una testimonianza duratura del potere della volontร  umana e delle decisioni difficili che possono emergere in momenti di crisi. La docuserie “Alive – I sopravvissuti delle Ande” rappresenta quindi non solo un ricordo di un evento tragico, ma anche una celebrazione dell’inesauribile spirito umano.


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