Il lato oscuro della danza: il tema della magrezza
Il mondo della danza è un universo affascinante ma complesso, caratterizzato da disciplina, impegno e un’intensa preparazione fisica e mentale. Tuttavia, esiste un aspetto poco discussa di questa nobile arte: le pressioni legate alla magrezza che, nel corso degli anni, hanno afflitto molti ballerini. Diverse generazioni hanno vissuto esperienze in cui l’ideale di una figura esile ha spesso superato i limiti della salute, causando danni sia fisici che psicologici.
La testimonianza di Eleonora Abbagnato
Negli ultimi tempi, la celebre étoile Eleonora Abbagnato ha deciso di condividere le proprie esperienze, portando alla luce le problematiche legate al bodyshaming che erano all’ordine del giorno nei suoi anni di formazione. In un’intervista al Corriere della Sera, Abbagnato, ora 46enne, ha rivelato che l’ambiente della danza era caratterizzato da standard severissimi in termini di peso e aspetto fisico.
Un passato difficile
Abbagnato ha ricordi vividi di coreografi che utilizzavano metodi drasticamente motivazionali. Come lei stessa ha dichiarato: “C’erano coreografi che ci lanciavano le sedie urlandoci che non eravamo abbastanza magre.” Questa pressione, sebbene fosse difficile da sopportare, veniva vista da molti ballerini come uno stimolo a migliorare. Tuttavia, è chiaro che tali pratiche non sono più tollerabili.

Un cambiamento necessario
Oggi, la situazione appare notevolmente migliorata. Nel Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, dove Abbagnato funge da direttrice, i giovani talenti non subiscono più le stesse pressioni. Gli artisti sono supportati da professionisti come psicologi e nutrizionisti, creando così un ambiente di lavoro più sano e rispettoso. “Il metodo che c’era prima era sicuramente sbagliato”, ammette Abbagnato, sottolineando l’importanza del benessere mentale e fisico.
Affrontare l’invidia nella danza
Un altro tema presente nell’intervista riguarda l’invidia, un sentimento comune tra i ballerini. Abbagnato, parlando con sincerità, afferma: “Un po’ di invidia ci sta. Ti sprona a fare meglio.” È fondamentale distinguere tra l’invidia costruttiva e la cattiveria, per creare un clima positivo in un ambiente tanto competitivo.
In sintesi, il panorama della danza sta evolvendo verso una maggiore consapevolezza nei confronti della salute e del rispetto per sé stessi, grazie a figure come Eleonora Abbagnato che si fanno portavoce del cambiamento.