La bambina con la valigia: la storia vera del film su Rai 1. Trama
La storia emozionante di Egea Haffner, raccontata nel film “La bambina con la valigia”, rappresenta un potente simbolo dell’esodo istriano-dalmata. Il film, trasmesso su Rai 1 in occasione del Giorno del Ricordo, narra le vicende di Egea, nata a Pola nel 1941. La sua infanzia, segnata dalla perdita del padre Kurt durante il periodo delle foibe, riflette il dramma di migliaia di italiani costretti ad abbandonare le loro case.
Egea Haffner e l’Esodo Istriano-Dalmata
Egea lascia Pola nel 1946 insieme alla madre Ersilia Camenaro per approdare prima a Cagliari e poi a Bolzano, dove cresce con la nonna Maria e la zia Ilse. In un contesto di guerra e bombardamenti incessanti, gli italiani residenti nell’Istria affrontano l’occupazione dei cosiddetti “Titini”, le truppe del maresciallo Tito. Gli eventi che coinvolgono la famiglia Haffner sono emblematici del destino di molte famiglie italiane dell’epoca.
Il ritratto della vita di Egea è un viaggio tra ricordi dolorosi e speranze, culminando con la tragica scomparsa del padre, sospettato di essere una delle vittime delle foibe. Questo elemento storico diventa un tormento per il giovane cuore di Egea e una ferita aperta per molti in quegli anni.
La Memoria Storica e le Vittime delle Foibe
Il film “La bambina con la valigia” mette in luce la tragedia dello sradicamento, vissuta da circa 250 mila persone delle comunità italiane giuliano-dalmate e istriane. Queste famiglie, come quella di Egea, dovettero ricostruire un nuovo futuro lontano dalle loro terre natali.
Mentre Ersilia sceglie l’emancipazione trasferendosi in Sardegna per aprire un negozio di parrucchiera, Egea cresce scoprendo il significato profondo dell’esilio e della perdita. Attraverso la sua storia, il film invita lo spettatore a riflettere sull’importanza della memoria storica, onorando le vittime delle foibe e l’esodo istriano-dalmata.
Vivendo ora a Rovereto con la sua famiglia, Egea Haffner rappresenta una testimonianza vivente di resilienza e una custode della storia, ricordando a tutti noi l’importanza di non dimenticare mai.
