Recentemente, il regista Daniele Ciprì ha condiviso le sue opinioni sul cinema italiano durante un’intervista nel podcast Egoriferiti. Con una critica affilata, ha messo in discussione alcuni dei film di maggior successo e ha escluso qualsiasi possibilità di collaborare nuovamente con Franco Maresco. La sua schiettezza ha scatenato un dibattito attorno a titoli noti, svelando il suo punto di vista provocatorio su cosa consideri arte cinematografica di valore. Ciprì, noto per la sua carriera ricca di opere satiriche, ha anche riservato elogi per alcuni film contemporanei, aggiungendo ulteriori sfumature al suo discorso.
- Ciprì boccia i film di Paola Cortellesi, Paolo Sorrentino e Ferzan Ozpetek.
- Denuncia l’industria cinematografica italiana, suggerendo che molti film recenti non siano all’altezza.
- Promuove provocatoriamente “Vermiglio” di Maura Delpero, in corsa per l’Oscar, nonostante non l’abbia visto.
Il Cinema Italiano sotto la Lente di Daniele Ciprì
Nel contesto della cinematografia italiana, le opinioni di registi e esperti del settore possono avere un impatto significativo. Recentemente, Daniele Ciprì, noto regista e direttore della fotografia, è stato ospite del podcast Egoriferiti, dove ha esposto le sue critiche nei confronti di alcune delle opere più celebri del panorama cinematografico nazionale. La sua posizione suscita discussione e riflessione sullo stato attuale del cinema in Italia.
Critiche al Cinema Moderno
Ciprì non ha risparmiato commenti negativi su vari film di successo, definendo alcune opere come meramente commerciali. Tra i nomi citati, spiccano:
- Paola Cortellesi per il film “C’è ancora domani”, descritto come un filmettino.
- Ferzan Ozpetek con “Diamanti”, ritenuto eccessivamente femminile.
- Paolo Sorrentino per “Parthenope”, che non ha soddisfatto le sue aspettative.
Relazioni Professionali e Riflessioni Personali
In una dichiarazione provocatoria, Ciprì ha escluso categoricamente la possibilità di collaborare nuovamente con Franco Maresco, affermando: “Non potremmo lavorare mai più insieme. Troppe cose ci dividono ormai.” Tuttavia, ha trovato positività in alcuni progetti, come Vermiglio di Maura Delpero, in corsa per l’Oscar, e ha espresso apprezzamenti per il lavoro di Salvo Ficarra in “Zorro”. Ha anche aggiunto: “Abolirei tutte le serie televisive.”
L’Approfondimento nel Podcast
Egoriferiti, disponibile su YouTube e Spotify, presenta una serie di conversazioni stimolanti tra Ciprì e i suoi due interlocutori, il regista Giuseppe Cardinale e il giornalista Vassily Sortino. In questo spazio, gli ospiti sono invitati a esplorare le proprie convinzioni più profonde e il loro rapporto con il mondo del cinema.
Una Carriera Significativa
Nato nel 1962, Ciprì ha collaborato a lungo con Franco Maresco, realizzando film satirici di successo come Lo zio di Brooklyn, Totò che visse due volte e Il ritorno di Cagliostro. Nella sua carriera da solista, ha diretto pellicole acclamate come È stato il figlio, con Toni Servillo, e La buca, che hanno contribuito a definirne l’unicità nel panorama del cinema italiano.