The Brutalist svela i segreti del formato di ripresa utilizzato da Brady Corbet

In evidenza: La recensione di “The Brutalist” offre uno sguardo approfondito sulla scelta innovativa del regista Brady Corbet di utilizzare il formato VistaVision, un metodo di ripresa abbandonato da Hollywood dal 1961. Questo approccio non solo evoca una grandezza visiva perfetta per rappresentare l’architettura brutalista, ma riflette anche la complessità dei temi trattati nel film. Attraverso l’uso di questo formato, la pellicola mira a catturare dettagli architettonici e la profondità emotiva dei personaggi. Ecco tre aspetti che potrebbero suscitare interesse e curiosità nel pubblico:

  • La riscoperta del formato VistaVision, un metodo raro e affascinante.
  • L’importanza simbolica di Carrara come rappresentazione del capitalismo.
  • I riconoscimenti ricevuti dal film, tra cui nomination agli Oscar e premi ai Golden Globes.

Il Format di Ripresa in The Brutalist di Brady Corbet

Brady Corbet ha scelto un approccio cinematografico unico per il suo film The Brutalist, rispolverando un formato di ripresa che non veniva utilizzato a Hollywood dalla fine degli anni ’60. Questa scelta audace ha influenzato profondamente la narrazione visiva, trasportando gli spettatori in un viaggio artistico tra architettura e storia.

Riscoprire il VistaVision

In un’epoca dominata da tecnologie avanzate, The Brutalist si distingue grazie all’utilizzo del VistaVision, un formato cinematografico a 35 millimetri che offre ampie riprese panoramiche. Questo metodo, originariamente sviluppato negli anni ’50 dalla Paramount, permette una vista straordinaria, richiamando alla mente l’iconico stile di registi come Alfred Hitchcock.

The Brutalist svela i segreti del formato di ripresa utilizzato da Brady Corbet

Un Viaggio nell’Architettura Brutalista

La pellicola racconta la storia fittizia dell’architetto László Tóth, un sopravvissuto di Buchenwald che emigra negli Stati Uniti e abbraccia il suo nuovo linguaggio artistico. La scelta del VistaVision non è casuale; i registi hanno voluto catturare i volumi audaci e le geometrie della corrente architettonica brutalista, dando vita a una narrazione che parla direttamente agli spazi e alle emozioni dei protagonisti.

Le Sfide Tecniche del VistaVision

Utilizzare un formato così particolare non è privo di difficoltà. The Brutalist ha dovuto affrontare la scarsità di attrezzature adatte e l’ingombro delle macchine da presa, tipicamente pesanti e complesse da maneggiare. Tuttavia, Corbet sottolinea che l’Ungheria ha mantenuto una tradizione di riprese su pellicola, rendendo possibile questa avventura creativa.

Carrara: Un Simbolo di Raffinatezza e Distruzione

Le riprese non si sono limitate a un solo paese; anche l’Italia ha avuto un ruolo cruciale. Le cave di Carrara rappresentano un momento significativo nel film, simboleggiando l’impatto devastante del capitalismo sull’ambiente. Corbet descrive Carrara come un riflesso dell’interiorità dei personaggi, un tema centrale della narrazione.

  • Scelte artistiche che coinvolgono l’uso del VistaVision.
  • Riflessioni sulla brutalità del capitalismo attraverso scenari reali.
  • Impatto visivo e narrativo di un formato cinematografico dimenticato.

Conclusioni e Innovazioni Visive

Nonostante The Brutalist non sia stato girato esclusivamente in VistaVision, altre tecniche sono state impiegate, come riprese digitali integrate e materiali trattati per ottenere un’estetica vintage. Questa sinergia di formati ha generato un film ricco di sfumature visive e significato, dimostrando che le scelte stilistiche influenzano profondamente l’esperienza dello spettatore.


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